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Tutte le vicende relative alle festività religiose nello Stato sabaudo, dal 1770 all'Unità d'Italia, sono ripercorse e illustrate in questo saggio, in cui l'autore, Giuseppe Arruzzoli, racconta dettagliatamente la forte connessione tra potere temporale e potere spirituale, così come si mantenne pressoché intatta fino al periodo risorgimentale. All'epoca di Carlo Emanuele III, re di Sardegna dal 1730 al 1773, feste religiose e civili coincidevano, in quanto la sovranità apparteneva al re "per grazia di Dio"; il clero, dal canto suo, specie nelle alte gerarchie, aveva onori temporali (basti pensare che agli arcivescovi era attribuito il rango di principi). Il cambiamento epocale avvenne nel 1851, quando una legge firmata da Cavour istituì la Festa dello Statuto, e sancì dunque una netta distinzione tra feste civili e religiose.